Ci aspetta l’Alto Adige, dove venerdì 29 Aprile presenteremo "Socialismo Tascabile" in una terra dove il PCI nei suoi anni d’oro forse non raggiungeva il sei per cento. Non abbiamo alcuna idea di come potrà essere accolto lo spettacolo in un territorio così estraneo al nostro immaginario, ma proprio per questo andiamo ancora più curiosi del solito. Informazioni sul luogo del concerto: www.masetti-exnovo.com
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Impossibile descrivere le sensazioni provate a Cavriago il venticinque aprile in quella piazzetta davanti al Municipio mentre suonavamo su quel Monumento. Davvero difficile per tutti e tre spiegare un concerto così. Jukka Reverberi ha avuto una idea bellissima e dobbiamo ringraziare il Comune di Cavriago, una mezza stagione improvvisamente riapparsa dal ripostiglio della storia metereologica e il circolo Arci "Calamita" che si era messo a disposizione per salvare la baracca in caso di una pioggia incombente che ha poi desistito. Perdonate se potete la retorica del nostro ricordo del Partigiano Reggiano "Sertorio" improvvisato sul palco. Ci sono giorni in cui essere retorici è quasi inevitabile.
SERTORIO (via Paolo Davoli)
Nella magnifica toponomastica di Reggio Emilia trova posto anche via Paolo Davoli, vicino a porta Santo Stefano, la via dove sono nato e dove ho vissuto i miei primi tre anni. Fino a pochi giorni fa non avevamo la più pallida idea di chi fosse Paolo Davoli, né cosa significasse la misteriosa parola "Sertorio" messa tra parentesi sotto al suo nome nel cartello della via a lui dedicata. Lo abbiamo scoperto per caso. Davoli era un Partigiano, e "Sertorio" era il suo nome di battaglia. Venne catturato il trenta novembre del quarantaquattro e poi bestialmente torturato. Testimoni
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straziato con un ferro rovente che gli passarono sulla schiena
e altre parti del corpo facendogli abbassare di un centimetro
la carne e fatto sedere su un fornello elettrico acceso.
Approfittando di una distrazione dei suoi aguzzini si gettò da
una finestra. Per non parlare. Cadendo si ruppe una gamba che
lasciata senza cure gli venne poi amputata. Sertorio venne
fucilato il ventotto febbraio del quarantacinque nei pressi
del cimitero di Cadelbosco Sotto insieme ad altri nove ostaggi.
La sorella Ondina riconobbe il cadavere solo grazie ad una
cicatrice antecedente a quelle ben più terrificanti procurate
dalla nuova inquisizione in via dei Servi. Gli venne trovato
addosso un biglietto con queste parole: "Cari genitori, vado a
morire, la mano non mi trema, non pensate a me, uccidono me ma
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Per quanto ci riguarda, i morti non sono tutti uguali.
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raccontano che "Paolino" venne colpito con centoventi nerbate, straziato con un ferro rovente che gli passarono sulla schiena e altre parti del corpo facendogli abbassare di un centimetro la carne e fatto sedere su un fornello elettrico acceso. Approfittando di una distrazione dei suoi aguzzini si gettò da una finestra. Per non parlare. Cadendo si ruppe una gamba che lasciata senza cure gli venne poi amputata. Sertorio venne fucilato il ventotto febbraio del quarantacinque nei pressi del cimitero di Cadelbosco Sotto insieme ad altri nove ostaggi. La sorella Ondina riconobbe il cadavere solo grazie ad una cicatrice antecedente a quelle ben più terrificanti procurate dalla nuova inquisizione in via dei Servi. Gli venne trovato addosso un biglietto con queste parole: "Cari genitori, vado a morire, la mano non mi trema, non pensate a me, uccidono me ma non l’idea. Viva la libertà. Vostro Paolo"
Per quanto ci riguarda, i morti non sono tutti uguali.